In vista della Giornata del 4 Novembre, anniversario del 104.mo anniversario della Vittoria, il Centro Comunicazione “Malù Lab”, presieduto da Luigi Pascuzzo, ha presentato il progetto “Quei nostri eroi dimenticati. I decorati della Grande Guerra (1915 – 1918)”, elaborato da alcuni studiosi del gruppo sulla scorta di una “scrupolosa ricerca d’archivio”.

Il progetto elenca Comune per Comune gli oltre mille decorati al Valore militare della provincia di Cosenza, ciascuno con le motivazioni di ogni onorificenza e – dettaglio del tutto inedito – con la situazione bellica nella quale maturò ogni singolo gesto meritevole di decorazione. Il progetto è completato da un saggio sul significato della Giornata e da una sintesi storica del primo conflitto mondiale del Novecento.

“Il progetto-ha spiegato Pascuzzo – si pone l’obiettivo di dare contenuti di più ampio e appropriato interesse alle celebrazioni del 4 Novembre, rievocando le vicende dei soldati decorati, il sacrificio di tanti giovani morti in guerra, il dramma sofferto dai mutilati e dai reduci, ma anche delle angosce, che, in ogni caso, patirono le loro famiglie. “Risulta – ha proseguito Pascuzzo – che ogni Comune della Calabria diede il proprio contributo, generalmente di grande rilievo, alla Causa nazionale, contributo testimoniato dall’estremo sacrificio di centinaia di migliaia di giovani falciati sui diversi fronti dell’Italia nord-orientale”.

È doveroso investire le scuole per dare agli alunni elementi di conoscenza su uno spaccato storico che si è ripercosso sui destini di tante famiglie e su intere comunità. “E’ il caso – ha proposto l’esponente di “Malù Lab” – di dare un riconoscimento ai discendenti di questi eroi dimenticati e ai loro parenti in vita così da assolvere non solo un dovere di gratitudine, ma soprattutto di serbare memoria dei contributi offerti per la libertà e l’indipendenza del nostro Paese.

È dal 1968-, ossia da quando i reduci di guerra, su disposizione del Presidente della Repubblica, ebbero l’onorificenza del Cavalierato di Vittorio Veneto – che la massima parte dei Comuni calabresi non ricorda adeguatamente i loro cittadini morti nel conflitto del 1915 – 1918 e i reduci che oramai non ci sono più, ossia quei soldati la cui memoria rischia di dissolversi definitivamente nell’oblio. Questo sarebbe colpevolmente ingiusto.

È, invece, venuto il momento – conclude – di vivificare la loro memoria nella coscienza comunitaria e, soprattutto, nella sensibilità del mondo delle nuove generazioni”.